1
Ai fini
dell’applicazione degli articoli 1, 4 e 38 della Costituzione italiana sono
istituite presso i centri di impiego regionali e provinciali le liste di
collocamento al lavoro con carattere obbligatorio e pubblico.
2
Ogni cittadino in
condizione di disoccupazione e che cerca con urgenza un’occupazione può
iscriversi, a seconda delle sue capacità professionali, alle liste di collocamento e come minimo a tre
tipologie di mansioni, oltre a una di generica adesione a lavori di pubblica
utilità e assistenza predisposti dal Comune di appartenenza e comuni vicinori. Sono
da considerare cittadini in stato di disoccupazione: tutti coloro che hanno
perso un precedente lavoro a tempo indeterminato, determinato, a progetto e in
qualsiasi altra forma; tutti i cittadini che cercano il lavoro come prima collocazione;
tutti i cittadini che hanno chiuso una partita IVA per l’impossibilità di esercitare
un lavoro autonomo.
3
Tutte le ditte
private che assumono sono obbligate ad assumere tramite le liste di
collocamento pubbliche per almeno il 70% delle assunzioni, sia per le
assunzioni a tempo indeterminato e sia per le assunzioni a tempo determinato.
Tutti gli organismi pubblici sono obbligati ad assumere tramite dette liste per
il 100% delle assunzioni a tempo indeterminato e determinato, tranne per i
posti soggetti a concorso pubblico.
4
Tutte le ditte private che dimostrano di
assumere per il 70% tramite le liste di collocamento pubbliche potranno
detrarre gli emolumenti corrisposti a questi lavoratori dalla base imponibile
IRAP.
5
Le assunzione
avverranno sulla base delle seguenti priorità: carichi di famiglia e precedenza
per maggior tempo di attesa in collocamento.
6
Durante il tempo di attesa verrà riconosciuta
una indennità di disponibilità al lavoro di 20 euro al giorno a carico dello
Stato esente da ogni tassazione e
tributo. Ai fini previdenziali e pensionistici i periodi di permanenza di
iscrizione alle liste di collocamento sono riconosciuti come lavoro effettivo.
7
Il centro di impiego comunicherà al lavoratore
in disponibilità il primo lavoro disponibile e il lavoratore sarà obbligato a
prendere servizio. La mancata presa di servizio viene a comportare la cancellazione
dalle liste per mesi tre e la sospensione dell’indennità per lo stesso periodo.
8
Durante il periodo di permanenza in
disponibilità i Comuni possono utilizzare gli iscritti alle liste per lavori
socialmente utili. In tal caso i comuni provvederanno a pagare al lavoratore
altri 20 euro per l’effettiva utilizzazione giornaliera.
9
Ai fini del finanziamento di questi
dispositivi vengono sospese tutte le pensioni superiori a 5.000 euro netti
mensili e tutti gli emolumenti pubblici del personale in attività non potranno superare il doppio di tale riferimento; in caso di mancata capienza finanziaria si
farà riferimento ad un tributo di scopo con carattere solidale, proporzionale e progressivo, e con vincolo di destinazione al solo
finanziamento degli oneri derivanti da questi dispositivi.
questa proposta è stata inserita inizialmente sul blog lacrisi2009 il 30 aprile 2013 ricevendo commenti e condivisioni
http://www.lacrisi2009.com/2013/04/a-partire-dal-1-maggio-2013.html
é stata inserita anche sui seguenti blog
http://vocedivento.blogspot.it/2013/04/un-lavoro-da-sogno.html
http://ideateatro.blogspot.it/2013/04/se-in-qualche-modo-condividete.html#axzz2SEsGtaAO
http://pietro-gattonero-pietro.blogspot.it/2013/04/affinche-primo-maggio-sia.html
http://beppedeleonardis.blogspot.it/2013/04/dal-1-maggio-2013-iscrizione.html
ha ricevuto commenti e condivisioni su facebook e su google +
a seguito di alcuni interventi è stata leggermente modificata ai punti 1,2,e 9
- fra alcuni giorni il testo definitivo sarà inviato al Ministro del lavoro tramite Raccomandata Ricevuta Ritorno e via mail
SI PREGANO TUTTI COLORO CHE LA CONDIVIDONO DI FARLA CIRCOLARE E DI INVIARLA AD ESPONENTI POLITICI, SINDACALI e ad ASSOCIAZIONI e GRUPPI CULTURALI
Commenti pervenuti sul blog la crisi 2009 a su questa proposta
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- fra alcuni giorni il testo definitivo sarà inviato al Ministro del lavoro tramite Raccomandata Ricevuta Ritorno e via mail
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Commenti pervenuti sul blog la crisi 2009 a su questa proposta
Ciao.
In Italia esistevano le liste di collocamento pubbliche e invece di migliorarle e renderle efficienti sono state cancellate. Aspettare un lavoro che si può non trovare per un tempo indefinito fa aumentare la disperazione in modo esponenziale. Un ordine sul mercato del lavoro verrebbe a contrastare il dilagante lavoro nero in Italia, lavoro nero ed evasione fiscale vanno di pari passo.
Il costo dell'operazione non è facilmente definibile ma può essere ancorato ad una tassa di scopo, una forma di assicurazione obbligatoria a tutela della disoccupazione con vincolo di destinazione. Avrebbe un effetto positivo sulla domanda dei beni e sui consumi, allontanerebbe dalla criminalità e dalle mafie che stanno diventando datrici di lavoro. A conti fatti farebbe risparmiare perché gli attuali costi del disastro sono più elevati.
Ovvero di continuare a percepire, anche qui per anni, pensioni di persone decedute.
I 20 euro che tu proponi farebbero gola a tutti, e la possibilità di averli, pure esentasse, sarebbe occasione ghiotta per chiunque.
Più che questo, credo sia più utopica la speranza che i centri per l'impiego tornino ad essere quello per cui sono stati creati.
Firmo, così come firmo tutti i sogni.
Ciao.
Postilla: "Anche i lavoratori autonomi debbono essere considerati esseri umani e, nel caso di un piccolissimo imprenditore in proprio, di un rappresentante, di un negoziante o di un artigiano che siano rimasti senza lavoro, avranno diritto, come tutti i dipendenti diretti, alle iscrizioni alla lista dei disoccupati, alla mutua ed ad un minimo di cassa integrazione". Oggi come oggi chi chiude la partita Iva, per mancanza di lavoro, anche con moglie e figli a carico, non ha diritto neppure al rispetto degli pseudo-sindacalisti della Confcommercio e della Confesercenti.
Scusate, ma conosco il problema più profondamente di quanto pensiate, e fremo di sdegno ogni volta che ci penso. Saluti a tutti !
Saluti a tutti.
In vita mia ho lavorato solo con grosse aziende che non evadevano una lira, pagavano la cedolare secca e detraevano tutti i compensi che ci davano, dietro regolari fatture. Avevo tre collaboratori, una cinquantina di rappresentate, una piccola impresa in proprio e mi recavo in Francia, in Belgio, in Inghilterra e negli Usa per consulenze sulle prospettive di vendita in Italia e nel medio oriente e lo studio dei prodotti da inserire nel mercato del tessile.
Se non avessi fatto tutto questo lavoro non avrei un centesimo, oggi, e non sono ricco. Ed ho una sola casa, la mia. Notate che, allora le tasse erano minori, di poco ma minori.
Ora, ho un figlio architetto ed uno che fa il rappresentante. L'architetto oggi, per mangiare, deve far la spola con la Cina, perché in Italia non si costruisce un accidenti. La sua famiglia la vede col binocolo.
Al rappresentante avevo lasciato le mie mandanti, imprese centenarie, che sono TUTTE fallite. Lui non può, con moglie e due figlie, neppure aver diritto ad iscriversi al collocamento e, se non ci fossi io che farebbe ? Certo, si rifarà, è un uomo "tosto", ma comprenderete che ci girino, quando vien fuori la barzelletta dei ricchi commercianti che hanno le medicine gratis !
Chi fa le pulci ai negozi che chiudono ? Secondo voi se un negozio guadagna, chiude ? Ma non scherziamo.
Che ne facciamo dei dipendenti ENEL che fanno gli elettricisti a tempo perso, dei professori che si fanno pagare le ripetizioni, degli statali, parastatali, paramedici che timbrano sei cartellini e lavorano un giorno la settimana ?
Io sono pratico do ospedali, purtroppo. La mattina, al day hospital, sapete quanti infermieri vedo arrivare e timbrare per tre o quattro colleghi ? Tutte le sante mattine.
Quelli descritti dall' amico Gattonero sono malviventi, non commercianti onesti. Oggi il commercio dà soltanto fame. E governi lampo. Ciao Gattonero, grazie e perdonami lo sfogo.
Ciao Sari.
Inoltre non ho detto, di commercianti e artigiani, che dovrebbero essere eliminati dall'eventuale lista: ho solo suggerito una maggiore attenzione al loro ingresso. So anch'io che ci sono commercianti e artigiani che fanno la fame come, e forse più, dei disoccupati. Infatti la mia non voleva essere una generalizzazione; ho solo considerato la vicinanza al mio piccolo vissuto di situazioni aberranti.
Ciao, grazie a te per l'intervento, e un saluto a chi ci ospita.
Ciao!
Francesca
Ciao!
"Ogni cittadino in condizione di disoccupazione e che cerca con urgenza un’occupazione può iscriversi, a seconda delle sue capacità professionali, alle liste di collocamento e come minimo a tre tipologie di mansioni, oltre a una di generica adesione a lavori di pubblica utilità e assistenza predisposti dal Comune di appartenenza e comuni vicinori. Sono da considerare cittadini in stato di disoccupazione: tutti coloro che hanno perso un precedente lavoro a tempo indeterminato, determinato, a progetto e in qualsiasi altra forma; tutti i cittadini che cercano il lavoro come prima collocazione; tutti i cittadini che hanno chiuso una partita IVA per l’impossibilità di esercitare un lavoro autonomo."
Ho letto il dibattito nei commenti sul lavoro autonomo; non possiamo fare semplificazioni, tra i lavoratori autonomi ci sono i ricchi, quelli che se riescono a viverci modestamente e i poverissimi. Le regole applicative per fare pagare le tasse ai ricchi vanno bene e vanno potenziate, ma è necessario anche un qualche aiuto per non fare chiudere l’attività ai poveri. C’è anche da considerare che le grandi imprese della distribuzione hanno avuto grandi vantaggi nel loro insediarsi nel territorio nazionale facendo chiudere tanti piccoli esercenti. Il lavoro autonomo nelle diverse tipologie è una forma di occupazione per il lavoratore autonomo e può creare altro lavoro dipendente, vanno studiate tutte le possibilità per svilupparlo.
La bozza è solo di riferimento per dare qualche rimedio ai livelli più elevati di disperazione nella ricerca del lavoro, non è certo esaustiva per creare lavoro e andrebbe accompagnata da altre proposte per lo sviluppo del lavoro.
Ma cosa fare di questa proposta iniziale? Continuare nella raccolta adesioni? Inviarla al Ministro del Lavoro? Sono tutti dubbi che in questo momento mi assillano. Al momento ho messo su un altro blog dove raccogliere tutti gli interventi su pane e lavoro e questo è il suo link http://creapaneelavoro.blogspot.it/
Saluti.