giovedì 16 maggio 2013

Un disoccupato è sempre giovane



L’ipotesi fatta dal ministro Giovannini di operare una staffetta con i giovani mettendo i vecchi  in part time  negli ultimi cinque anni è un’ipotesi utile per creare un po’ di lavoro ma cela una ingiustizia di fondo.
Tenere i vecchi in fabbrica fino a 67 anni,  grava in termini di occupazione e grava sulle stesse aziende che con il blocco del turn over non possono rinnovare la mano d’opera; in qualche modo sono le stesse aziende che chiedono qualche provvedimento per sboccare la situazione.
 Una spinta verso la scelta del part-time, con un aiuto dello Stato per colmare la spesa contributiva per gli ultimi cinque anni che precedono la pensione e fare entrare giovani leve, può essere una buona scelta.  Va incontro alle esigenze delle aziende, va incontro alla creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato per i giovani, va incontro ad una formazione sul campo, e va incontro a un qualche effetto positivo sulla domanda di beni;  giovani con un lavoro a tempo indeterminato  creano nuova domanda di beni per nuove per famiglie che si possono formare e libera da forzati risparmi le famiglie che mantengono giovani disoccupati.
L’ipotesi di Giovannini di staffetta potrebbe avere dei forti effetti benefici se la collocazione in part-time avesse un carattere obbligatorio e se fosse estesa a tutti i settori compreso lo stesso pubblico impiego. Ma la limitata applicazione e il carattere di scelta facoltativa la ridurranno a un misero pannicello caldo per il malato e forse produrrà anche meno dei centomila posti previsti dal ministro. Comunque con l’aria che tira di crisi anche un pannicello caldo può essere utile.
 Ma qual è l’aspetto ingiusto? Si lascerà come al solito alle aziende la massima libertà di scegliere sulle assunzioni, visto che nel nostro paese non esiste nessuna Lista di attesa per chi sta in disoccupazione. Quei tanti giovani che all’inizio della crisi (diciamo 2009/2010) avevano 32/33 anni ora per le aziende sono vecchi. Le aziende preferiranno assumere vent’enni  più duttili nei percorsi formativi e sfruttabile per un più lungo periodo.
 Chi è in stato di disoccupazione da tempo rischia di essere considerato vecchio e totalmente escluso dai circuiti di lavoro, tutto il prezzo della crisi ricade su chi ha già subito la crisi.  La stessa proposta del Ministro Giovannini con la presenza di Liste di collocamento pubbliche d’attesa diventerebbe  più umana e meno ingiusta. Chi aspetta un lavoro è sempre un giovane disperato anche se va verso i 40 anni.
 Qui la lettera e la proposta che è stata inviata al Ministro Giovannini via mai il 7 Maggio e+ Raccomandata R.R. l’otto maggio INVIATA - LA LEGGERANNO???????????? e che attende una sua risposta che forse non arriverà mai.
16/05/13 francesco zaffuto
Immagine – scena finale del film Tempi moderni

Nessun commento:

Posta un commento

Tutti i commenti e i contributi sono benvenuti, la redazione si riserva, in via di autotutela, di eliminare commenti che incitano alla violenza o con carattere offensivo verso terzi.