lunedì 15 febbraio 2016

Robot: lavorare tutti lavorare meno


Ad accendere nuovamente la scintilla del dibattito è Moshe Vardi, esperto di informatica della Rice University di Houston, in Texas. Al convegno della Società americana per l'avanzamento delle scienze in corso a Washington ha tracciato uno scenario quasi apocalittico: entro il 2045 i robot potranno sostituire l'uomo nella maggior parte delle attività lavorative, portando la disoccupazione sopra la soglia del 50%.

''La tecnologia che stiamo sviluppando porterà davvero benefici al genere umano?'', domanda Vardi snocciolando i dati sugli ultimi progressi nel campo dell'intelligenza artificiale. ''La risposta tipica è che se le macchine faranno il nostro lavoro, allora avremo più tempo libero per fare ciò che ci piace, ma non penso che sia una prospettiva allettante. Credo che il lavoro sia essenziale per il benessere dell'uomo''.
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2 commenti:

  1. I robot non potranno mai sostituire la manualità, l'inventiva, la fantasia, il gusto... e in un probabile futuro gli artigiani potrebbero addirittura veder rifiorire il loro mestiere. Questo se il posto di lavoro venisse garantito, invece temo che diverrà strumento di ricatto per ottenere ore lavorative a prezzi da fame.
    "Reinventare il lavoro": questo verbo, da positivo che era, oggi fa tremare.

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    1. effettivamente fa tremare, e chi reinventa spesso non trova a chi vendere le sue cose

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