domenica 20 novembre 2016

Posta, privatizzazione meno 20 mila posti di lavoro

Siamo nell’epoca del boom delle vendite via internet e delle consegne a domicilio, dove ditte private come Amazon fatturano miliardi sul metodo delle consegne, e dove si affacciano sempre nuovi colossi privati fino alla stessa Uber, e la Posta italiana cosa fa: disarma e privatizza sono a rischio almeno 20mila posti di lavoro tra settore postale e finanziario.  
“La decisione del Consiglio dei ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35%del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato dell’azienda, muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico. Una decisione assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad ottobre 2015″.
La privatizzazione ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per lenire il debito pubblico, ma non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio. Si assiste a interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate; al recapito della corrispondenza a giorni alterni, e all’affidamento di consegne ad aziende private. 
 I postini sono spesso precari o privatizzati, lavorano con poca professionalità, il servizio diventa sempre più inefficiente e il passaggio ai privati viene digerito dall’opinione pubblica come un rimedio ai difetti della Posta pubblica. Ma il pesce puzza sempre dalla testa; e alla testa c’è la volontà di dismettere  la posta pubblica; anche se il servizio postale è addirittura previsto dalla Costituzione italiana, come un servizio delicatissimo.

Articolo 15

La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

Un link sull’ultimo sciopero alle Poste

1 commento:

  1. Da quando Poste Italiane si è votata a fare anche altro, il privato ha trovato spazio e si è inserito bene in quel servizio che si era considerato caro e poco sicuro. Dov'è allora il problema? E' nel lavoratore del privato che ha tempi di consegna tanto stretti da dover anche trasgredire le regole stradali per poter rientrare nei tempi stabiliti dal datore di lavoro. Per contrapposizione, lo scooter del postino tradizionale staziona regolarmente al bar dove può fare tranquillamente colazione.

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