sabato 19 novembre 2016

posto in banca, fine di un mito

La banca del futuro è quasi senza sportelli:  il servizio di cassa è ormai assicurato dai bancomat, e sono tantissime le operazioni che i clienti fanno online.
Si susseguano annunci di riduzioni a cifre di migliaia: ), in Italia da qui al 2020 i posti che verranno meno sono tra 20 e 25.000 (su 300 mila complessivi). Gli esodi si prevedono volontari, con il ricorso ai prepensionamenti e ad altre misure di flessibilità interna. Forse niente licenziamenti, niente cassa integrazione; e per questo le banche sono pronte a chiedere allo Stato un aiuto per avviare le loro grandi ristrutturazioni, in pratica chiedono allo Stato un aiuto per dismettere in modo indolore migliaia di dipendenti; e da quelle operazioni di ristrutturazione non nascerà più un nuovo lavoro per i giovani.
Un esempio tipico della ristrutturazione delle banche sarà quello previsto per Montepaschi, con la chiusura di 500 filiali, i 2.900 esuberi e 300 assunzioni; al netto significa 2.600 licenziamenti o al meglio allontanamenti soft con prepensionamento aiutato dallo Stato.
 Le grandi banche continueranno a fare superselezioni per nuove assunzione per i loro quadri e non mancheranno annunci di selezioni per accaunt, ma per cifre di assunzione ben limitate rispetto al passato. I quadri bancari saranno soprattutto per futuri consulenti per i clienti e venditori di prodotti finanziari;  e spesso saranno istruiti per dare consigli interessati.
Alcuni link sul fenomeno

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