giovedì 12 gennaio 2017

Manca il lavoro: intanto la posta non parte e non arriva

5mila tonnellate di corrispondenza in giacenza a Peschiera Borromeo, un piano di riorganizzazione prevede di dimezzare gli addetti. In Brianza scenderanno a 180.
E si prevede per il 2017 un peggioramento del servizio.
«Nel 2006 – sottolinea Stefano Ancona, componente dell’Esecutivo nazionale di Cobas Poste – in Monza e Brianza i giri di recapito dei portalettere erano 395. Nel 2013 erano scesi a 300. Ora riteniamo che, una volta conclusa questa riorganizzazione, diventino 180».
«Nei due centri – aggiunge Ancona – fino a qualche anno fa lavoravano 1.400 persone, ora sono 900. I portalettere non ce la fanno a recapitare la corrispondenza. Era previsto un calo della corrispondenza tradizionale. Ma la posta non smaltita dimostra che non è così. Non era una situazione impossibile da prevedere. Noi pensiamo che ci siano i volumi per tornare al vecchio modello organizzativo, quello che prevede il recapito giornaliero della posta».
INTANTO QUANDO SPEDIAMO  UNSA BUSTA METTIAMO UN FRANCOBOLLO BEN COSTOSO CHE PAGA IL SEVIZIO ANTICIPATAMENTE
ED E’ OPPORTUNO RICORDARE CHE LA CORRISPONDENZA
E’ TUTELATA NELL’ARTICOLO 15 DELLA COSTITUZIONE

Articolo 15

La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge. 

E’ ABBASTANZA EVIDENTE CHE UN DISSERVIZIO IN QUESTO SETTORE LEDE GLI STESSI DIRITTI COSTITUZIONALI

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